martedì 2 ottobre 2012

Momenti

Si parte per un toccata e fuga in quel di Barberino, che in mezzo ai travagli di questi giorni mi appare come una ventata d'aria fresca. Assieme al sottoscritto, il fido Giangi (soprannome di fantasia), una foto del cane Attiglio e una vagonata di cd per una sola ora di viaggio.

Giro, caffé, giro. Giangi dice di doversi vedere con un amico di Firenze. Ben venga, ho un debole per i toscani. Ancor più per le donne toscane, al punto da trovare quell'accento e quella cadenza terribilmente erotici nel sesso femminile. Se Dante fosse nato femmina probabilmente mi toccherei con la Divina Commedia.

Beh, capita che a girare per l'outlet la domenica ci sia una discreta adunanza di gentaglia: dalla famigliola beona e felice, alla tamarro con cristo dorato al collo e maglietta fiat, alla strappona con tacco 20 che se cade in spaccata s'attacca a terra per il vuoto.
Proprio un elemento simile attira l'attenzione del nostro compare gigliato:

"Se quella t'acchiappa, ti ci vuole l'avvocato per riavere indietro l'uccello".

Sono questi i momenti in cui apprezzo la vita e per i quali rimpiango di aver perso la spensieratezza di quando ero bambino. Cinque minuti di risate con le lacrime agli occhi non mi capitavano da tanto tempo. E, alla fine, avrei voluto piangere.

Perché ti avrei voluta lì a ridere con me, perché mi perdevo nei solchi del tuo viso mentre ridevi.. Mi piaceva vederti con le lacrime agli occhi, con quel tuo modo buffo di alzare la mano davanti alla bocca quando ridevi tanto, troppo. Ti ho persa in mezzo a dei litigi senza senso, dove semplici scuse avrebbero risolto tanto ed evitato inutili incomprensioni.