martedì 10 aprile 2012

(dis)Uguaglianze

Prendiamo un uomo, che chiameremo X.
Prendiamo quindi una donna, che chiameremo Y.
X ed Y hanno una relazione (R) che supporremo duratura e stabile, anche se non priva di alterchi di media entità.

Introduciamo il primo elemento di disturbo, indicato con A.

A è di sesso maschile, amico/conoscente di lunga data di Y in quanto ragazzo (ex o attuale non è dato sapere) di una vecchia amica (definibile A+1) di Y stessa.
A ed Y, benché si conoscano da tempo, hanno sempre avuto rapporti di amicizia del tipo "normale".
Y va ad un concerto che non interessa ad X, ed incontra per caso A dopo un periodo di tempo Z definibile in anni.
Al rientro, Y riferisce e manifesta ad X una sensazione S, assimilabile a 'Contentezza' (di moderata entità) ed ascrivibile all'insieme E1 (emozioni di stampo positivo).
Alla domanda posta da X ad Y, ovvero "Chi sarebbe A?" segue risposta di Y (in tono vagamente stizzito) "Solo un vecchio amico!". X replica con pacata indifferenza.

Introduciamo il secondo elemento di disturbo, indicato con B.

B è di sesso femminile, amica di vecchia data di X e sua compagna di asilo/compagnia per diverso tempo.
B ed X, benché si conoscano da tempo, hanno sempre avuto rapporti di amicizia del tipo "normale".
X incontra per caso B dopo un periodo di tempo Z definibile in anni.
Al rientro, X riferisce e manifesta ad Y una sensazione S, assimilabile a 'Contentezza' (di moderata entità) ed ascrivibile all'insieme E1 (emozioni di stampo positivo).
Alla domanda posta da Y ad X, ovvero "Chi sarebbe B?" segue risposta di X (in tono vagamente neutro) "Solo una vecchia amica". Y replica: "Troia!" con manifestata sensazione S1, assimilabile a 'Rabbia' ed ascrivibile all'insieme E2 (emozioni di stampo negativo).

Problema: che errore ha commesso X?

Al più arguto andrà una scatola di cioccolatini ciucciati (il ciucciatore sarà estratto a caso tra il sottoscritto ed InvisibleKid).

domenica 8 aprile 2012

Traumi di gioventù

Ma voi, ve le ricordate queste figurine?


Io da piccolo ne avevo solo alcune e si trattava dei doppioni arraffati a mio cugino. Devo dire che all'epoca un po' mi impressionavano, d'altronde avevo poi 5-6 anni e trovavo decisamente più inquietanti questi disegnini grotteschi rispetto ai vari 'Nightmare' che mio padre mi faceva sorbire in tv.
La mia memoria ricollega queste figurine alle gioie d'esser stato bambino sul finire degli anni 80 e l'inizio dei '90. Mamma mia quante belle cose: le Gig Nikko, Big Jim, Supercar Gattiger, i cartoni di Ken il Guerriero, i 5 Samurai, He-Man, i Cavalieri dello Zodiaco... rimpiango anche il giubbino di jeans con le toppe che mi mettevano i miei alla domenica, il vecchio Amstrad in b/n che funzionava solo coi floppy da 3,5"... e Luca Carboni:

 

Mi sento vecchio.

lunedì 2 aprile 2012

Approcci.


Capita che un giorno di tanti anni fa conosco su di un sito un tizio di Firenze. In comune abbiamo i gusti musicali, la passione per i paesi esteri del nord e dell'est, le belle donne. Salta fuori qualche amico comune.
Insomma, in breve tempo il legame si cementa e si passa ad una cosa delle più comuni tra uomini: parlare di donne e relative esperienze con esse.
G. (così lo chiameremo) è uno dei più classici predatori della rete, ma aveva un che di geniale nel suo modo di fare che lo faceva uscire dal coro. All'epoca usava varie modalità d'approccio, dalla bieca e fredda chat di DC++ (attaccando con un semplice "Quando scopiamo?" e ricevendo il più delle volte insulti ai quali rispondeva con valanghe di saggezza popolare toscana) passando alla oramai dismessa C6, attraverso Myspace, Msn e chi più ne ha più ne metta.

Il ragazzo, più vecchiotto di me di qualche anno, ha dalla sua l'esperienza. E, prima di sparire nel nulla cosmico della rete, ha lasciato al sottoscritto uno dei più grossi insegnamenti tattici nell'approcciare una donna: quando la foto lascia anche una minima ombra di dubbio, tarda all'appuntamento.

Facile. Lineare. E soprattutto funzionale se applicato come da manuale.

L'antefatto? Eccolo.
G. conosce una tizia della sua città in chat. Approcci vari, solite manfrine: prima amico disinteressato, poi battutine e infine doppi sensi. Si arriva quindi all'appuntamento. Diciamocelo: lui badava al numero, alla quantità e non alla qualità. E fin qui, son scuole di pensiero.

Arriva il giorno. Chiaramente la sera ci si becca a cazzeggiare online e, ovviamente, parte anche la scontatissima domanda di rito:

"Allora, com'è andata?"
"Mah guarda... a dire il vero.. non ero nemmeno sicuro che fosse lei"
"E che vuol dire? Non t'aveva mandato una foto?"
"Sì sì.. ma dalla foto pareva diversa. Insomma.."
"Mm"
"Beh.. pareva grossetta, ecco. Sicché son arrivato un pò tardino apposta, mi son fermato vicino la stazione e quando ho visto una tizia enorme che le somigliava, ho preso il telefono e l'ho squillata. Boia, questa piglia la borsa e cerca il telefono. Ho messo in moto e son tornato a casa".

Poche settimane dopo il ragazzo si diede alla macchia.
Mai più visto o risentito. Chissà cosa sarei ora se avessi seguito i suoi insegnamenti ai tempi.