lunedì 8 aprile 2013

Chiudere gli occhi

Da bambino sognavo spesso di essere piccolo piccolo, le cose attorno a me che immense, enormi, senza confini si stagliavano alte nel cielo. Un modo elegante, forse raffinato, per comunicare inadeguatezza? Può essere. In qualche modo mi sono sempre sentito fuori luogo, accadeva quasi ovunque e tutt'ora, alle volte, fatico a gestire questa voce interiore.
E poi sognavo di volare. Un po' come tutti, chi non l'ha sognato almeno una volta?
Il corpo leggero, libero, le braccia distese e le mani aperte, gli occhi chiusi e la bocca leggermente tesa per assaporare anche il gusto dell'aria. Quando ero piccolo per ricordarmi di questo sogno, quando ero in auto abbassavo i finestrini dell'auto di mia madre, una vecchia Y10, mettevo fuori la testa, aprivo la bocca.... e dicevo di mangiare l'aria.
Gli ultimi giorni mi hanno insegnato molto, gli ultimi mesi ancora di più. Eppure mi sembra di fare così tanta, troppa fatica ad imparare la lezione. Ho come l'impressione di continuare a sbattere la testa contro il muro anche dopo essermela rotta, aver visto le chiazze di sangue e sentito che fa male.
Così è successo sabato, quando su di giri ti ho ferita senza volerlo realmente. Perché dovrei farlo, poi? Con quale cognizione logica?
Tu che mi hai insegnato che per volare non ho bisogno di ali, che per sognare non devo chiudere gli occhi ma aprirli e sentire la tua pelle sulla mia, le tue labbra che si chiudono a baciarmi, il tuo profumo che mi entra dentro.
Ti conosco da anni eppure mi sembri un mondo nuovo. Un continente inesplorato in cui però mi sento a casa: riconosco i dettagli, le spiagge, gli alberi, il cielo eppure procedo con cautela. Vorrei riuscire a lasciarmi andare in una corsa a perdifiato dentro le tue terre, ad occhi chiusi. Correre, correre, correre senza fermarmi, arrivare sulla più alta delle tue vette, aprire gli occhi all'improvviso e godere di tutta la bellezza che sprigioni.
Voglio l'irresponsabilità dell'esser bambino e la consapevolezza di ora.
Voglio viverti.

E stanotte ho sognato l'altra persona che è mancata per 28 anni in me. Mi hanno svegliato le lacrime alle 05:26. Mi sono svegliato piangendo e parlando: "Mi sei mancato".

Mi sento come un bambino innamorato.

There's a feeling that I can't describe,
a reason that I cannot hide
I've never seen a light that's so bright
The light that shines behind your eyes

I can see this life and what you mean to me
And when I dreamed, I dreamed of you
Then I wake
Tell me what can I do?



1 commento:

  1. Puoi mandarmi un messaggio con la consapevolezza che, sempre, ci sono.

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